Durante l’ultimo Workshop di Commit University abbiamo visto insieme come creare il gioco del Memory “sviluppando un’applicazione mobile, dalle basi fino all’integrazione di funzionalità native del dispositivo” con React Native.
Ma riassumiamo un po’ insieme quali sono stati gli argomenti.
React è la prima libreria JavaScript che nasce per diventare la soluzione definitiva per sviluppatori frontend e app mobile basate su HTML5, il tool che permetta di costruire interfacce utente dinamiche e complesse, rimanendo semplice ed intuitivo.
La forza di React rispetto ad altre librerie è quella di consentire l’uso di un approccio dichiarativo simile all’HTML per definire i componenti che rappresentano parti significative e logiche dell’interfaccia utente (un commento a un articolo, o la lista degli stessi commenti).
Nasce per gestire la parte relativa alle view, ossia alla presentazione, e all’intercettazione degli eventi di input dell’utente, senza forzare l’adozione di specifiche funzioni né limitare l’interfacciamento ad altre librerie per quanto riguarda l’eventuale comunicazione con un server di backend, o specifiche architetture di binding ai dati, frangenti in cui lo sviluppatore ha libera scelta sugli strumenti con cui integrare React.
Strano o controintuitivo per chi si avvicina a React per la prima volta, ma estremamente più semplice e comodo, soprattutto quando la complessità dell’applicazione aumenta.
Ma questa è solo un’altra minima introduzione di quello che abbiamo visto insieme a Paolo Rovella e Alberto Pellizzon.
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