Ciao Gerta! Come sei entrata in contatto con Commit e qual è stato il tuo percorso all’ interno dell’azienda?
Nel 2015, mentre stavo scrivendo la tesi di laurea, ero alla ricerca di un’azienda per fare lo stage. Grazie a una mia amica sono venuta a conoscenza della bellissima iniziativa di Commit di organizzare corsi di formazione gratuiti e ho deciso di partecipare. Non mi sarei mai immaginata che al termine del corso l’azienda mi scegliesse per fare uno stage presso la loro sede in Albania!
È iniziato così il mio percorso in Commit dove ho lavorato per 3 anni in Albania e poi mi sono trasferita in Italia dove è continuata la mia collaborazione con l’azienda; oggi sono ben 6 anni che faccio parte di questo meraviglioso team!
Ti ricordi la prima volta che hai conosciuto Commit in Albania?
Si me lo ricordo molto bene. In quegli anni Commit in Albania era una delle aziende che rappresentava una nuova era nel mondo dello sviluppo, formando e immettendo i giovani nel mondo del lavoro subito dopo il diploma. Commit University è stata una novità e un successo, dando agli studenti non solo la possibilità di conoscere le ultime tecnologie, ma anche quella di avere un luogo dove riunirsi e confrontarsi.
Com’è nata la tua passione per il mondo digitale?
Inizialmente è nata per evitare di diventare una maestra di fisica come le mie sorelle; così ho seguito un percorso diverso e ho iniziato a fare la programmatrice. Se all’inizio non ero pienamente convinta della strada che avevo scelto di intraprendere, ad oggi, questo lavoro si è trasformato in una vera e propria passione. Penso infatti che sia proprio grazie alla determinazione, alla tenacia, alla costanza che, un passo alla volta, con piccole vincite, la passione si possa coltivare e alimentare.
Ora che con la pandemia il mondo del lavoro è cambiato, ti manca lavorare in ufficio o ti stai abituando allo smart working?
Non posso negare che lo smart working abbia i suoi vantaggi, ma preferirei tornare in ufficio, ricominciare a costruire un equilibrio tra lavoro e la vita personale, confrontarmi fisicamente con i miei colleghi o anche semplicemente prendere un caffè con loro prima di iniziare a lavorare.
Nel tuo percorso all’interno di Commit qual è stata la tua più grande soddisfazione?
Sicuramente guardarmi indietro e realizzare quanto sono cresciuta professionalmente da quando faccio parte del team di Commit! Senza il supporto dei miei colleghi e grazie al mio duro lavoro, costanza e determinazione, non sarei mai riuscita ad arrivare dove sono oggi.
Qual è il progetto al quale hai lavorato che ti ha messo più a dura prova rispetto agli altri?
Laborplay è stato il progetto grazie al quale ho superato le mie insicurezze ed ho preso confidenza come programmatrice. È iniziato come un piccolo progetto in cui potevo imparare e migliorare le mie skills lato back-end con Laravel, un framework di cui mi sono innamorata, per poi continuare a sperimentare VueJs lato frontend. È stato un lavoro nel quale ho imparato a studiare, pianificare e implementare i progetti da diversi angoli e punti di vista!
Cosa ti piace fare nel tempo libero se rimani in casa?
Nel tempo libero mi piace guardare film, leggere libri e passare del tempo con i miei nipoti.
Ti manca casa?
Sempre! In Italia, in Commit e soprattutto con il team dell’azienda, mi trovo benissimo, ma la mancanza di casa è una sensazione che resta sempre con te, anche se ti allontani.
Dove ti immagini fra 10 anni?
Sei anni fa non mi sarei mai immaginata di vivere e lavorare in Italia, tutto è possibile…quindi chissà!
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